Romerio Dalla Costa
Quella di Romerio Dalla Costa è la pittura del ricordo perchè, come questo, è un misto confuso di immagini e sensazioni.
L’opera ” Tenerife ” è il racconto di un viaggio. In essa si sovrappongono flash di paesaggi reali, alcuni nitidi, altri sbiaditi, così come avviene nella mente, dove i ricordi di alcune cose sono più vivi di altri. L’opera è vaga e confusa perché riecheggia luoghi, emozioni e sensazioni: il sole caldo, i profumi, i momenti di pace e quelli di euforia. Il tutto è magistralmente orchestrato per dar vita ad un’opera palpitante e circonfusa di nostalgia.
Nei fondali marini c’è il ricordo dell’immagine che si ha da bambini di questi luoghi magici e fluttuanti. Di fatto al pittore non interessa riprodurre l’esatta conformazione di pesci, alghe e coralli, ma riprodurre tutto questo riflesso dall’immaginario, in una sorta di ricordo ancestrale.
Anche le citazioni di Van Gogh sono filtrate dal ricordo, sì da risultare personali interpretazioni in omaggio al grande maestro.
Una serie di piccole opere è realizzata con un metodo nuovo ideato dall’artista in cui usa spruzzo e spatola: il pittore ha ricercato una tecnica ideale per ciò che voleva realizzare.
Anche qui i soggetti sono ricordi: profumi e setosità di mazzi di rose o reminescenze di universi lontani visti chissà in quale sogno remoto.