Mario Antonini
Per dar corpo ai suoi sogni., al suo inconscio, per costruire la sua anti-realtà, Mario Antonini sceglie gli elementi della storia più remota, dell’epica e della mitologia.
Non uomini fatti di carne e sangue ma imperturbabili maschere di faraoni, incorruttibili statue di eroi, angeli di metalli inossidabili.
Non animali comuni ma fieri cavalli estrapolati da allegorie greche, nobili gatti egiziani dalle espressioni inquietanti. Non oggetti di vita quotidiana ma simboli arcani e geroglifici dai significati occulti, che nelle ultime opere si ripetono ossessivamente sì da sembrare motivi decorativi.
A nessuno, neanche all’artista stesso, è dato di sapere il perché di tali improbabili assemblaggi di elementi. I motivi sono nascosti negli anfratti dell’animo. Si percepisce un’equilibrata disposizione di forme e colori, come se l’artista avesse convogliato i suoi sforzi ed i suoi interessi nel ricercare e riordinare il proprio io più profondo, in una quasi totale rinuncia alla realtà esterna.
E come in certi sogni o nella vita ultraterrena, il tutto vive, o meglio, si fa contemplare, in uno spazio senza tempo, senza natura, un universo indifferente al bene e al male. per metà rifugio e per metà dannazione.